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Alfredo Merlini

E' più semplice mettere a fuoco l'uomo che l'aspetto poetico di Alfredo Merlini poiché tanto è trasparente la persona quanto è piuttosto complesso penetrare nel suo pensiero lirico. Ma l'attento lettore si accorgerà che questo estro trova ispirazione nella quotidianità e, in questa lui travasa nel bicchiere i pensieri del giorno. Dalla natura coglie forme, profumi, colori e metafore per seminare copiosamente di immagini la sua poesia. Momenti di delusione per una gioia mai provata piange la primula appena fiorita o momenti di felicità dopo il temporale interiore quando l'ultima goccia sprizza le spore di gioia nella fecondità corrente sul prato. Ricordi familiari li trova quando zumma la mente nella memoria. Nelle poesie d'amore " l'immagine allontana il sonno della mente " ma in punta di piedi entra e profuma un sogno. Ogni lirica di questo nostro poeta esprime sentimenti, esperienze, stati d'animo maturati da una vita di lavoro e di rapporti umani, Leggendolo il lettore rileverà una profondità religiosità nelle numerose liriche ispirate al suo credo. Lui non si pone problemi clericali ma accetta risposte alle domande fondamentali che ogni uomo ragionevole si prone. Così come la cometa muta verso il cielo la sofferenza in gioia e Gesù risorto premia chi non fa mai del male neppure in risposta a quanto riceve. Come potremmo notare durante la lettura del discorso poetico , il panorama che ci presenta è policromo e lascia spazio di interpretazione e a chi lo legge; e con le sue rime di fede e d'amore dà una piacevole testimonianza di vita pulita in questo nostro mondo che tanto ha bisogno di uomini come lui. 

 

CAPODANNO

Ai piatti invitanti
sorridono i commensali.
Gli occhi disoccupati
guardano il sentimento 
attraverso la finestra
del destino innevato.
Si rivoltano le lacrime,
fuggono con le promesse
verso la felicità nascosta.
La mente naviga altrove
non sente i botti,
impagina una sorridente
poesia d'amore,
interrotta
da una sedia vuota.
La malinconia 
si strofina, si consola,
con il profumo dell'aria mossa
dallo sbadiglio.

 

Fatina di gemme
14 febbraio 

Salta di gioia
abbracciata alla stella
per non cadere sulla primula
capolina tra la neve.
La chioma di primavera
sventa la paralisi della bocca
nel mormorare AMORE.
Lumicini lontani,
profumi avvolgenti
aprono il cuore
a travedere piaceri
su sprechi di sogni
sull'infinito cielo.
Manca la terra sugli appoggi
sul mondo brulicante
di germogli baci.
Scorda le amarezze
da lacrime di solitudine
nascoste dalla felicità
la fatina di gemme,
col sorriso inzucchera
la vita innamorata