Amica e socia dell'Acàrya dal 1985, Vive a Monza .E' una poesia "generosa" quella che Marisa Lissoni Annoni ci dona e dove tutti noi possiamo ritrovarci nei difficili momenti della vita, ma, da questi, uscire con l'aiuto delle sue immagini solari e coraggiose. Dalla natura, la nostra poetessa, trae il modo di sorridere nonostante tutto quanto "s'annuncia l'inverno nell'aria e v'è già un presagio, ultimo bocciolo rosso-fuoco dona inaspettato sorriso" . La sua poesia è predominata da tre tematiche ( ricordi, famiglia, effetti) e nel canto poetico sa donarsi a chi la legge osando chiedere loro solo amicizia e amore. Non ha mai cessato di farci sentire la sua presenza che, anche se non fisica, data la lontananza da Como, ci trasmette l'affetto che la lega agli àcaryani. La poesia di Marisa vuol venire alla luce trafiggendo l'oscurità. Oltre che con le rime, esprime fantasia anche creando con le sue mani piccole e graziose composizioni che dona agli amici e che, con la loro singolarità e freschezza, comunicano l'amore di Marisa per i fiori e la natura.
Alle rose in dono
ho tolto ogni spina
lasciandoti solo il profumo
e negli occhi il ricordo
di stagioni trascorse
che s’apriranno domani
per portarti al sorriso . . .
Armonia per l’anima !
Incorniciato in
un libero spazio
uno sprazzo di cielo azzurrino
mi evidenzia una soffice nuvola
e una veste fluttuante e rigonfia.
La forma del capo appena abbozzata.
Io mi incanto a guardarla e mi frullano
Una cara presenza, un amico che ha lasciato
la terra o un presagio di nuova partenza?
Poi la forma si allunga e si staglia in una “T”
e la mente si affanna a pensare ad un nome
che incominci con questa semplice lettera.
Oh l’inizio di una frase dolcissima
Questo angelo in volo, apparso stamane
Sull’azzurra lavagna del cielo, ha donato
scoprirlo. So soltanto che le dita impazienti
hanno fermato sul foglio questo attimo
E da tempo non riuscivano nell’intento.
La poesia sembrava dormire alla grande.
Sembra giunto il disgelo .
E ANCORA MI SORPRENDO
Ho avuto briciole d’amore
stille di rugiada
per la sete, trapunte a sogni
fra le stelle
e prati verdeggianti in umili steli.
Ho avuto canti di cicala e voli
di farfalle,
schiere di bambini nel cicaleccio
spensierato
dell’innocenza.
Ho avuto musica di parole e raggi
di sole amico, refoli di vento e fiamme
scoppiettanti nel camino.
Ho avuto lacrime di pioggia e fiori
di gelo, arabeschi sui vetri e venti
di tramontana.
Ho allargato le braccia accogliendovi
sul seno e ho rinserrato
- invano – trovando
solo aria . . .
Ho spalancato il cuore, scavando
nel profondo,
per estrarvi – da minatore – la gioia
da donare.
Ho ascoltato assorta la voce
del silenzio
e i fruscii dei rami solleticati
dal vento.
E ancora mi sorprendo a cogliere
il mistero
in un fiore che sboccia, in una luce
che ammicca,
in una mano . . . che la tua
mano stringa.
NEL CHIARO RIFLESSO DELL’ANIMA
Quando il cielo è turchino
ed il vento è una musica buona,
ogni cosa ci appare diversa.
Più bella, più tersa. Non si pensa
alle nuvole arcigne.
E persino le cime, abbassando
lo sguardo, si riflettono
nello specchio del lago.
Ammirandosi.
Duplicata è l’immagine.
Non si sa quale sia la più bella !
Quando il cielo si mostra
turchino, una indescrivibile
tristezza mi invade.
E’ una miscellanea
di gioia e incertezza.