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Ivana Cantaluppi

E' una voce giovane del Gruppo Letterario Acàrya e la sua frequentazione nel gruppo le ha dato modo di trarre arricchimento poetico; pertanto le sue composizioni, che nascono da una spiccata sensibilità, si sono ulteriormente raffinate e hanno raggiunto un gradevole livello formale e comunicativo.
La sua è una ricerca introspettiva che sovente prende spunto da viaggi e luoghi visitati unendo così, all'osservazione della natura, i sentimenti personali che questa ispira. Per Ivana la poesia - perchè autentica -  è una ' radiografia dell'anima ' .
E' una donna dinamica, che riesce a conciliare il suo lavoro di interprete di lingua tedesca e inglese con gli impegni familiari e che trova nella poesia quegli spazi necessari a ognuno di noi per avere la forza di affrontare i momenti difficili della vita e così superarli.
Ha pubblicato  nel 1996 il libro di poesie "Storia di donna" e alcune sue liriche sono state pubblicate su antologie poetiche e giornali.
Qui di seguito trovate un saggio della sua poesia:

 

Alex: ci sei

Su una sedia -  a ritirare le ombre delle rotelle 
Aggiusti a stento  sorrisi  giganti
Capoccia  con i nei-sottopelle  .
           L’aspettativa  di primogenito
           Si incuneò  nel   superamento  dell’attesa 
           I genitori.

Veri  camici d’ospedale

Ferite, forbici, anestesie,      raggrumano il tuo acerbo diario .:
unico sostegno  d’un gagliardo AMORE
materno e paterno.

    La culla di vimini non conobbe tue manine
     sudore  ed attesa  riempivano l’aria.

             Amiamo i tuoi piedi:     fendente  quale  meteora
            Lasciata  ad ampliare  la nostra permeata   complicità.


 
Umiltà d’una storia perpetua
   gloria   sul    chinar  del capo
-        -          onnipresente  lavagna 
      -          assente  di gesso   per la spiegazione. 

 

Infinite  volte

Cocci  di gioie 
 frammenti   rotti dal  turbinio  del tempo
 meteo   e  non.

    Prigioniera negli affetti
   
cui dire non posso
    giaccio  su sassolini grigi
    temprata  e  raccolta:
    perché madre : incedere, prodigare,  retrocedere,
    imparare,  arrabbiarsi, gonfiare il bene,
    una nullità.
    perché moglie : amare, assecondare, obbedire,
    rasserenare,  invogliare, esser  solerte.

 Non i bagliori al di là della riva
 ma il brulicare di accendini
 nell’ampio manto di  cielo
 vedono  con gli  occhi
ove io non so  arrivare.

 

Mare
(poesia dedicata a chi è morto durante gli sport nautici)

Aspettavo il mio mare,
quello vero,
che aveva accompagnato i miei velieri
di bambino vagabondo.

Nessuno credeva nel mio talento .
Io solo volevo vincere la mia battaglia
con l'acqua, amica e nemica.

Il mio corpo si contorceva
nelle onde superbe,
le labbra assaporavano
il sole roteante e fulgido.

Ora qui al più alto, non sono più solo
le mie pupille scorgono l'arcobaleno:
ogni colore ha vinto con me la morte vera.